
Olio Extra Vergine: Il Racconto di una Terra, di un Popolo, di un’Identità
Un’eredità che nasce dalla terra e dalla storia
Dalle radici storiche nasce un olio extra vergine di eccellenza
Il nostro olio extra vergine non è solo un prodotto, ma la sintesi di una storia che attraversa i secoli. La nostra bottiglia rappresenta una ricerca autentica, documentata e rispettosa delle tradizioni agricole del basso Lazio, in particolare nelle zone di Frosinone e dell’Agro Pontino. Qui, da secoli, la coltivazione dell’olivo ha plasmato il paesaggio, diventando simbolo di cultura rurale e identità territoriale. Le riforme papali hanno rafforzato questa vocazione, incentivando la produzione di olio extra vergine come bene prezioso per l’intera comunità. Oggi portiamo avanti questa missione, custodendo il passato in ogni goccia del nostro olio.


Le riforme papaline e la rinascita dell’olivicoltura
Nel 1778, Papa Pio VI promosse una rivoluzione agricola destinata a cambiare per sempre il volto dell’olivicoltura italiana. Con premi in denaro per ogni albero piantato e incentivi concreti, si favorì la coltivazione intensiva dell’olivo e la produzione di olio extra vergine di alta qualità. Il successore, Papa Pio VII, completò la riforma abolendo le restrizioni sul commercio dell’olio, aprendo la strada alla libera impresa. Oltre 200.000 nuovi ulivi furono piantati nel Lazio meridionale, segnando l’inizio di una nuova era: l’olio non era più solo alimento, ma risorsa strategica, simbolo di riscatto sociale ed economico.
- 🌿 Premio per ogni ulivo piantato
- 📜 Abolizione dei vincoli di vendita
- 🏡 Incentivi per nuove case coloniche
- 👨🌾 Educazione agricola tramite orfani affidati
- 🛡️ Controllo e protezione del commercio interno
Il ruolo decisivo delle comunità monastiche
L’espansione dell’olio extra vergine di oliva nel Lazio deve molto alle comunità monastiche. Fin dal Medioevo, i monaci Benedettini e Cistercensi furono pionieri nell’introduzione di metodi agricoli innovativi. Attraverso opere di bonifica, razionalizzazione delle coltivazioni e gestione comunitaria delle risorse, essi trasformarono territori incolti in terre produttive, dedicate principalmente alla coltivazione dell’olivo. Queste comunità non solo hanno preservato un sapere prezioso, ma hanno creato le basi di un’economia agricola moderna, dove l’olio diventava un bene spirituale, economico e culturale.


La vocazione olivicola del Lazio
Durante le riforme agrarie volute dal papato, la coltivazione dell’olivo ricevette un sostegno senza precedenti. I coloni furono incentivati non solo a piantare ulivi, ma anche a costruire case e accogliere giovani orfani da formare nell’arte agricola. Il risultato fu un’espansione capillare degli uliveti e una nuova generazione di agricoltori consapevoli. Anche l’amministrazione francese (1811–1812) confermò queste politiche, destinando 27.000 ettari alla produzione di olio extra vergine. Il Lazio divenne così uno dei territori più vocati d’Europa, consolidando una leadership che dura fino ad oggi.
La Rinascita delle Campagne Pontine: Bonifiche, Riforme e Uliveti nel ‘700
Tra il XVIII e il XIX secolo, la Chiesa avviò una colossale opera di bonifica delle paludi pontine. L’obiettivo era duplice: sanificare le terre e convertirle alla produzione agricola, con una forte enfasi sulla coltivazione dell’ulivo. Questi interventi crearono condizioni ideali per l’espansione dell’olio extra vergine nel Lazio, rendendo produttive circa 19.600 ettari di terreno prima inaccessibili. Le bonifiche non solo migliorarono la salute pubblica, ma diedero impulso all’economia locale, stimolando occupazione, innovazione e stabilità sociale attorno alla filiera dell’olio.

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Esplora il cuore culturale che ha dato vita all’olio extra vergine di oliva del Lazio.

L’olio, così come le piantagioni che disegnano il nostro paesaggio, è il risultato diretto di secoli di investimenti dello Stato Pontificio.
Oggi, ogni goccia del nostro olio extra vergine racconta questa storia.