Alle Radici dell’Olio Extra Vergine
“L’Olio Extra Vergine tra Storia e Territorio: Un Viaggio Millenario nel Cuore del Lazio”
“Dalla preistoria allo Stato Pontificio: il racconto dell’ulivo che ha fatto la storia”

Parte 1 – Capitoli 1–4
Dalle Origini Antiche all’Influenza dello Stato Pontificio
“Come l’olio extra vergine ha modellato la storia economica e culturale del Mediterraneo”
Dalle tracce preistoriche ritrovate tra Italia e Francia fino al codice di Hammurabi, l’olio extra vergine d’oliva ha attraversato i millenni diventando simbolo di civiltà, ricchezza e scambio culturale. Nel Basso Lazio, l’ulivo e il suo frutto sono stati protagonisti indiscussi, accompagnando l’insediamento umano e continuando a rappresentare una componente chiave dell’identità territoriale.
I primi capitoli del libro “L’Olio dei Papi” esplorano l’evoluzione dell’olivicoltura nel corso dei secoli, mettendo in luce il ruolo fondamentale dei monasteri medievali e l’influenza determinante delle riforme dello Stato Pontificio. Queste riforme hanno integrato in modo lungimirante agricoltura, economia e società, promuovendo una coltivazione sostenibile che oggi ancora caratterizza l’olio extra vergine prodotto nei territori dei Monti Lepini e dei Monti Ernici.
Parte 2 – Capitolo 5
L’Impatto dell’Amministrazione Francese sulla Coltivazione dell’Ulivo (1811-1812)
“Dal “prodigio” della coltura olivicola all’influenza di Napoleone e dei suoi rappresentanti”
Durante il periodo napoleonico, tra il 1811 e il 1812, l’amministrazione francese non solo continuò ma potenziò le politiche agricole già avviate dallo Stato Pontificio, dando particolare rilievo alla coltivazione dell’ulivo. Camille Philippe Casimir Marcellin, Prefetto del Dipartimento di Roma, si distinse per il suo impegno nel monitorare e stimolare lo sviluppo agricolo ed economico, concentrandosi sulla produzione di olio extra vergine d’oliva. L’amministrazione francese stanziò 12.000 franchi per incentivare la coltivazione dell’olivo, dimostrando una visione strategica e lungimirante.
Nel 1813, la superficie ad olivo nel Lazio raggiunse i 27.000 ettari, con una produzione record di 3 milioni di chilogrammi di olio extra vergine d’oliva. Questo straordinario incremento venne celebrato come un “prodigio” agricolo, simbolo del successo delle politiche di incentivo messe in atto. Grazie alla distribuzione delle nuove piante e alla cura nelle piantagioni, la coltivazione dell’ulivo non solo divenne un pilastro economico fondamentale per il Lazio, ma consolidò anche la bilancia commerciale romana, trasformando la città in un centro nevralgico per l’esportazione di olio verso altre aree del Mediterraneo.
“La coltivazione dell’olivo nel Lazio, nel periodo napoleonico, non solo si stabilizzò ma crebbe prodigiosamente, testimoniando la visione strategica di un’amministrazione che riconosceva nell’agricoltura un motore essenziale di sviluppo.”
– Camille Philippe Casimir Marcellin
Parte 3 – Conclusione
L’Olivicoltura: Una Tradizione Profonda nel Basso Lazio
“Dalla coltivazione familiare al mercato europeo: l’evoluzione storica dell’olio dei Papi”
L’olivicoltura nel Basso Lazio è sempre stata un elemento centrale della cultura e dell’economia locale. Per secoli, l’ulivo ha sostenuto l’economia agricola e influenzato la vita delle famiglie, diventando la coltura predominante nella provincia di Frosinone e nell’agro pontino. Il clima favorevole e la particolare conformazione del territorio hanno contribuito alla prosperità dell’ulivo.
“L’olivicoltura nel Basso Lazio non è solo un’industria agricola, è la storia di un territorio che, attraverso i secoli, ha saputo preservare la sua identità e trasformarla in un prodotto di valore internazionale: l’Olio dei Papi.”
– Storico dell’Agricoltura, 2025
Inizialmente legata al consumo familiare, l’olivicoltura nel XIX secolo, grazie alle riforme papaline di Pio VI, si è aperta ai mercati europei, dando vita a un olio di qualità superiore, l’Olio dei Papi. L’influenza dello Stato Pontificio e gli investimenti nel settore hanno definito l’identità agricola della regione, che ancora oggi conserva tradizioni secolari, unendo innovazione e qualità. Oggi, l’olio extra vergine di oliva del Lazio è riconosciuto a livello internazionale per la sua eccellenza.